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Quante volte avete sentito parlare di “fine delle console” o “PS4 e XBOX ONE saranno le ultime console perchè poi useremo il cloud“. Ogni anno ci provano e poi gli tocca aggiustare il tiro. Ora indovinate un po’? Secondo Cristiano Amon, presidente di Qualcomm, PS5 e XBOX Scarlett saranno le ultime console prima di fare spazio alle proposte in streaming.
Lo smartphone e i videogame
Certo è vero, negli ultimi tempi la modalità di fruizione dei videogame è cambiata parecchio. Si potrebbe affermare che la nascita dello smartphone abbia portato i videogiochi al di fuori delle mura domestiche in maniera diversa da come eravamo abituati a conoscerli. Ovviamente esistevano già console portatili come la PSP (PlayStation Portable) e i Nintendo DS. Ma la formula era la solita. Compro la console. Compro il gioco tramite la cartuccia o il dischetto e gioco dove e quando voglio. Dovevamo solo preoccuparci di avere sempre le batterie cariche.

Con smartphone e tablet tutto è cambiato. Quanti di voi acquistano giochi su smartphone e tablet? Credo che se lo facciate, siete rimasti in pochi. Oramai esistono modi alternativi, per gli sviluppatori, di guadagnare. Basta aggiungere qualche pubblicità e prendere soldi con gli annunci. Oppure chiedere on obolo “una tantum” per rimuoverle. In questo periodo nascono moltissimi free-to-play con i cosiddetti acquisti in-app, salvataggi in cloud e la possibilità di giocare allo stesso gioco da diversi dispositivi. Ovunque noi siamo.
Ma la cosa che accomuna i giochi per smartphone è il fatto che in realtà non hanno mai decretato la fine delle console, come spesso è stato auspicato. Vuoi perchè la qualità rispetto al PC o alla console è nettamente inferiore. Vuoi perchè, diciamocelo, giocare con il touchscreen non è come giocare con un pad.
Il fenomeno Netflix
Se vi state chiedendo cosa c’entrino servizi di streaming video quali Netflix e Amazon Prime Video, vorrei che vi chiedeste che fine abbia fatto BlockBuster. Era il colosso del noleggio di VHS, CD, DVD e forse anche degli ultimi Blu-Ray. Ma non sono sicuro che abbia fatto in tempo a vederli. Perchè la possibilità di poter godere dei video in streaming su internet ha distrutto quel mercato fisico in favore di quello astratto e digitale. E la ricetta è la stessa di quella dei videogiochi per smartphone, con una piccola differenza. Un canone mensile o annuale, e la possibilità di vedere tutto quello che vogliamo, quando vogliamo e dove vogliamo (smartphone, tablet, PC, TV o console).
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L’arrivo di Google Stadia
E poi arriva Google, la società dai mille volti. E soprattutto dai mille servizi. Tanti longevi e utilizzati da mezzo mondo, e tanti altri sconosciuti e già morti e sepolti. Ma è sempre Google, e quando entra in un nuovo mercato fa’ sempre un gran parlare di sé. E in questo caso Google Stadia vuole rivoluzionare un mercato e un settore, quello dei videogiochi, che già negli ultimi anni si stava già aprendo al cloud gaming con svariate soluzioni proprietarie.
Ma apriamo prima una parentesi.
PlayStation Now è appena arrivato in Italia, ma esiste dal 2014. Offre tutto il meglio dei vecchi giochi PlayStation 2 e PlayStation 3, insieme a molti titoli PlayStation 4. Il servizio è disponibile sia su console (PlayStation 4) che su PC Windows. Con possibilità di scaricare il gioco e giocare in locale fino al 4K HDR su PS4 Pro e i titoli PS4. Se no per ora bisogna accontentarsi dei 720p in streaming su PC per tutti titoli. Ma all’estero si può giocare da tempo a risoluzione FHD (1080p).
In più con l’app Remote Play di Sony è possibile giocare tramite un controller e un’altro dispositivo (smartphone o tablet) in streaming dalla propria PlayStation 4 a casa.
Il servizio richiede almeno 5 Mbps per funzionare.

GeForce Now è il servizio offerto da nVidia per giocare da PC, Mac o Shield TV a qualsiasi titolo nel catalogo senza l’obbligo di dover spendere migliaia di euro per avere risoluzioni 4K e dettagli alti. E se non ti bastano i 60 fps sappi che nVidia offre anche 120 fps o più con una latenza bassissima.
Inoltre il servizio è compatibile sia con i controller cablati per XBOX 360 e XBOX ONE (i più usati su PC), che con il Dualshock 4 di Sony in modalità USB o Bluetooth.
Il servizio richiede almeno 15 Mbps per garantire la risoluzione 720p 60 fps, oppure 25 Mbps per la risoluzione 1080p a 60 fps.
Project xCloud è la soluzione proposta da Microsoft in risposta a Sony e nVidia. Anche l’azienda di Redmond ha in mente di mettere su qualsiasi dispositivo vogliate usare l’intero parco titoli delle esclusive XBOX ONE. Insieme a Google Stadia, sono gli unici a non essere ancora stati rilasciati sul mercato. Sappiamo però che richiederà almeno 10 Mbps, e che il target dell’azienda è di portare il 1080p 60 fps nelle mani dei giocatori. Inoltre sarà disponibile, come per PlayStation Now, su console e PC, ma anche su smartphone e tablet.
Secondo altre indiscrezioni avrà un ruolo importante nella line-up di XBOX Scarlett.
Torniamo dunque a Stadia. Perchè è più importante di quelli sopra citati? Perchè il mondo (di blogger e youtuber che parlano di videogame) sembra essersi fermato durante e dopo la presentazione di Google?
Beh… come detto quando si muove Google fa’ sempre molto scalpore. Ma quello che fa’ scalpore è sapere che sarà possibile collegarsi da qualsiasi dispositivo si voglia e c’è anche l’integrazione con Chrome e YouTube. SI può passare da vedere un video di gameplay a giocare contro lo youtuber in questione. In più Google ha investito veramente molto in questo servizio e vanta già collaborazioni di tutto rispetto: AMD (i server sui cui gira Stadia sono interamente composti da componentistica AMD per quanto riguarda CPU e GPU), Unity, Havok, Visual Studio, Vulkan, Unreal Engine, Cryengine e molti altri.

Poi c’è il fattore potenza e aggiornamenti. Stadia non essendo una console fisica non ha bisogno di una Stadia 2 o 3, quando quella odierna non sarà più in grado di far girare i giochi con gli standard che Google fisserà. Basterà fare un upgrade ai server e concedere più banda e potenza all’utente finale. Per quanto riguarda la potenza, Stadia ne ha da vendere per ora. Perchè se il 4K 60 fps è il target odierno, nel futuro prossimo Stadia sarà già pronta per l’8K e i 120 fps. Vi basti pensare che ogni utenza Stadia potrà contare su 10.7 Teraflops di potenza grafica e 16 GB di memoria RAM dedicata.

La prossima generazione di console
Quindi tornando a noi. Le prossime console da gioco classiche, che sappiamo essere già in fase di sviluppo o meglio in fase di rifinitura per un imminente lancio durante la fine dell’anno o l’inizio del prossimo, saranno veramente le ultime e lasceranno il campo alle proposte in streaming o le console casalinghe come le conosciamo esisteranno ancora nell’immediato futuro dopo PS5 e XBOX Scarlett?
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Beh sicuramente le prossime proposte di Microsoft e Sony godranno di quello che è stato seminato negli ultimi vent’anni e passa dalle due aziende. Le esclusive si sa, sono quelle che tengono attaccati i giocatori alle console ormai. E lo sa benissimo anche Nintendo, che oramai ha deciso di non provare neanche a battagliare ad armi pari con PlayStation e XBOX. Ma concentrandosi sulle sue IP, sa che se la gente vuole Mario e Zelda, una delle loro console deve essere per forza di cose acquistata. E lo sanno bene anche Microsoft (meno) e Sony (decisamente). Ormai la guerra è passata a cercare di acquistare più software house possibili o avversarie, per accaparrarsi più esclusive possibili. Perchè una console senza esclusive è una console morta.
Ma questo vale anche per i servizi. Netflix ha le sue serie in esclusiva. Amazon Prime Video ha le sue. PlayStation Now ha i classici Sony e le ultime esclusive. E anche Google ha affermato che Stadia avrà le sue esclusive. Perchè anche un servizio senza esclusive (ad oggi) è un servizio morto.
Il futuro e il passato dei videogame
Quindi videogiocatori non preoccupatevi. Godetevi le vostre esclusive su qualsiasi dispositivo o servizio vogliate. L’importante sarà continuare ad avere la scelta. Ma ricordatevi che una console fisica con un gioco su supporto ottico o cartuccia andrà anche se spegneranno i server del gioco.
Se invece il gioco che state giocando non avrà il successo sperato dagli sviluppatori, i gestori del servizio potrebbero decidere di spegnere il vostro divertimento prima del dovuto. Perchè ci sarà sempre la categoria di giocatori che preferisce i giochi vecchia maniera, single player con connessione internet non necessaria. E ci saranno sempre quelli che se non possono giocare con il team dalla parte opposta del globo non sono contenti.
Ma se per un gioco multiplayer online è normale che dopo un po’ vengano chiusi i server, questo sarebbe meglio che non succedesse per i giochi che fanno del single player la loro natura.
Quindi quello che penso che saranno le console di prossima generazione, e probabilmente proprio a partire da PlayStation 5 e Xbox Scarlett, sono delle console ibride. Ovvero console pensate per poter giocare sia nella modalità classica, ovvero che mi compro il gioco digitale o fisico e ci gioco quando mi pare, che tramite i vari servizi di streaming.
Poi magari in un futuro, quando le connessioni lo permetteranno, le console potranno anche solo essere dei soprammobili con un antenna wifi e il logo della nostra azienda preferita. Capaci solo di permetterci di giocare tramite un pad o la VR ai giochi solo in streaming. Ma questo non è il momento.
